mercoledì 8 ottobre 2008

Preghiamo Maria

Puoi lasciare la tua intenzione di preghiera o di ringraziamento alla Vergine della Luce inviandola come commento. Le più significative saranno pubblicate

intanto vi proponiamo una bellissima canzone di Fabrizio De Andrè… una sua preghiera a Maria

Breve storia e origine del Santuario della Luce in Galatina tratto dal libro di Luigi Manni.


Il Mercedario (Ordine religioso, il cui carisma era la liberazione degli schiavi, ndr) Gabriele Adarso de’ Santander, Vescovo di Otranto e primate del Salento, tornando una sera da Gallipoli, colto da un violentissimo temporale che trasformatosi in tremenda bufera, gli impediva di ritrovare la strada per Galatina, invocò la Vergine e ad un tratto apparve nel cielo della città un’intensa luce che lo guidò verso il paese. Sicchè il Presule arrivò a Galatina sano e salvo e quale ringraziamento alla Madonna per lo scampato pericolo fece costruire, in aperta campagna e quindi “extra moenia”, una cappella intitolata alla Vergine della Luce.

Le recenti e inedite acquisizioni documentali fanno luce – è il caso di dirlo – su alcune inesattezze pubblicate in passato. La chiesa della Madonna della Luce esisteva già a Galatina molto tempo prima della venuta del Santander a Otranto. Fu costruita probabilmente dopo il 1608 e prima del 1652.

Gli ultimi studi sul fenomeno dei figli illegittimi abbandonati sulle porte delle chiese galatinesi extra moenia nel ‘600, inequivocabilmente segnalano come già edificata la cappella della Madonna della Luce: il 20 ottobre 1652 Pietro bastardello fu ritrovato alla Madonna della Luce; l’8 maggio 1656 Bonaventura bastardello fu ritrovato alla Madonna della Luce; il 1° novembre 1657 Leonarda gettatella fu ritrovata alla Madonna della Luce.

La chiesa era sicuramente aperta al culto e frequentata da fedeli: il figlio illegittimo non avrebbe avuto alcuna chance di essere trovato e accudito. Doveva essere di piccole dimensioni e forse con un solo altare. L’affresco della Vergine, riferibile ai primi decenni del 600 è l’unica testimonianza della vecchia cappella e dell’antica devozione. Mons. Santander provvide successivamente ad ampliarla e dotarla di quattro altari, collocando sul maggiore il suo stemma arcivescovile. Si trattò dunque di ricostruzione. Allo stesso modo non è possibile attribuire al Santander l’introduzione a Galatina del culto alla “Madre dell’Eterna Luce” considerato che nel Salento già da due secoli era radicato un forte sentimento religioso per la Madonna avente questo titolo. Nella seconda metà del ‘400 il “miracolo della Luce” che liberò Lecce dalla peste, che è ricordato in un antico affresco proveniente dalla distrutta chiesa di S. Maria della Luce in Lecce, esistente al tempo di Maria d’Enghien. Il culto verso la Madonna della Luce si trova sin dal ‘550 anche a Vernole e Ugento.

Ma quando avvenne il miracolo? E perché il Santander era di ritorno da Gallipoli?

E’ logico pensare che nei primi tempi del suo Ministero come Arcivescovo di Otranto, mons. Adarso de Santander cominciò ad avviare i primi contatti con le diocesi suffraganee dopo aver definitivamente risolto il problema della sua residenza che fu in Galatina sin dai primi mesi del 1659. Questa data sembra la più indicata per datare il prodigio della luce miracolosa, anche per un particolare non secondario: Gallipoli, senza pastore da cinque anni, solo il 9 giugno 1659 ebbe il nuovo Vescovo, con il quale il Santander evidentemente aveva avuto un incontro per concordare indirizzi di vita pastorale. Tutto ciò farebbe propendere per improvviso ma violento temporale d’estate, piuttosto che per una bufera invernale come riportato dalla tradizione. La luce illuminò non solo S. Pietro in Galatina (come si chiamava la città in quell’epoca, ndr) ma anche l’esistente cappella intitolata alla Madonna della Luce alla cui protezione il Vescovo attribuì la sua salvezza: grato, iniziò i lavori di ricostruzione, ampliamento e abbellimento.